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Cosa ci può insegnare sulla leadership don Chisciotte, santo patrono dei resilienti, indomabile paladino della quasi-vittoria? E chi, come lui, non ha desiderato diventare cavaliere? Vivere mille avventure, stupire gli altri, venire ricompensato da fama, essere portatore di grandi ideali e valori. Che fine ha fatto questo sogno? Si fa in fretta a etichettare pazzo chi crede... e chi è più sognatore del don? Uno che è uscito fuori di senno, che ha iniziato a vedere attorno a sé la bellezza. Che mette in discussione la "verità" del mondo. Il don ha una visione, che lo fa mettere in viaggio con ronzino e scudiero, diretto sempre oltre. Anche per noi è possibile diventare protagonisti insuccesso dopo insuccesso. Conservare gli ideali quando tutto attorno crolla. Prendere in mano il proprio talento. E per citare Will Eisner, non importa se don Chisciotte sia esistito veramente, quello che conta è che sia esistito il suo sogno!